Di nuovo distrutta la targa che ricorda Ugo Venturini, “colpito a morte durante un comizio” (come recita la targa stessa). Non è la prima volta che accade dalla data della decisione di intestare un tratto di strada dei giardini di Brignole al militante di destra ucciso da estremisti di sinistra durante un comizio dell’allora leader Msi Giorgio Almirante il 1º maggio 1970, all’inizio degli anni “Anni di Piombo”. Venturini è la prima vittima di quel periodo doloroso di sangue e di violenze.
La targa era arrivata il 3 aprile 2012. La decisione era stata presa all’unanimità dalla commissione Toponomastica di Palazzo Tursi, che conta una trentina di componenti tra politici, funzionari e associazioni. Alla cerimonia di intitolazione della strada avevano partecipato autorità comunali e un gruppo di militanti di destra. È importante ricordare una persona, un marito, un giovane padre di 32 anni che ha perso la vita per le sue idee politiche. Venturini faceva l’operaio e manteneva la famiglia. Dalla moglie, infatti, aveva avuto un bimbo. Walter. Oltre che attivista del Movimento Sociale Italiano, era anche sindacalista alla Cisnal. Ad ucciderlo è stata una bottiglietta di Coca Cola piena di sabbia che lo aveva centrato in piena nuca. La bottiglia era stata lanciata, appunto, da estremisti di sinistra che non sono mai stati identificati. La moglie si tolse la vita qualche tempo dopo. La decisione, come abbiamo scritto, era stata presa all’unanimità dalla commissione Toponomastica di Palazzo Tursi, che conta una trentina di componenti tra politici, funzionari e associazioni. Insomma, era una targa condivisa da tutti i rappresentanti politici. Da quando è stata rotta, però, è stata distrutta diverse volte e sempre fatta ricollocare dall’attuale amministrazione comunale. L’ultimo atto di vandalismo è recentissimo. Ormai, la sostituzione della targa è un conto aperto tra chi la infrange per evidenti motivi legati alla contestazione politica e operai che ogni volta devono metterne una nuova, con ingente spreco di fondi pubblici. Le targhe delle vie della città sono piuttosto care e anche il lavoro degli operai che la installano ha un costo che ricade sulla collettività. Perciò, oltre al ripristino della targa, si potrebbe, amio avviso, predisporre una telecamera di sorveglianza che possa aiutare a inviduare chi continua a mandare in frantumi la stele.
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