Ritarda l’avvio dei cantieri di lungomare Canepa. Il secondo
classificato alla gara bandita dalla Stazione unica appaltante ha fatto
ricorso e chiesto la sospensiva. I lavori per l’ampliamento di lungomare Canepa che sarebbe dovuta diventare a tre corsie per senso di marcia
garantendo un collegamento ancora più veloce con la nuova strada a mare
Guido Rossa a ponente e con l”ingresso della sopraelevata e
dell’autostrada A7 a levante dovevano cominciare questa settimana. La gara d’appalto bandita da Sviluppo Genova era stata assegnata in via provvisoria il 5 febbraio al corsorzio
Arem di Santa Maria Capua Vetere che aveva presentato un ribasso di
oltre il 38% rispetto ai 7 milioni e 200 mila euro previsti dal bando. I tempi previsti per i lavori erano di circa un anno. Si sarebbe cominciato da ponente con la demolizione di alcuni manufatti oggi espropriati e in gran parte occupati abusivamente, eliminando, finalmente, buona parte del degrado della zona. Ovviamente, come accade per l’avvio di ogni grosso cantiere, ci sarebbero state
anche delle preoccupazioni: I parcheggi, per esempio , circa 200 lungo tutto il lato a monte
di Lungomare Canepa, avrebbero rischiato di creare qualche disagio ai
sampiedarenesi: Ma, a regime avrebbero dovuto riuscire a recuperarli quasi tutti
grazie all’abbattimento dei manufatti che avrebbero creato spazi vuoti
nonostante l’allargamento della strada. E’ evidente che durante il
cantiere invece un po’ di problemi ci sarebbaero stati, dei quali il principale avrebbe riguardato la viabilità in entrata e in uscita da via Sampierdarena:
l’innesto in lungomare Canepa a regime prevedeva un’entrata e un’uscita
da levante in via De Marini, un’uscita intermedia in piazza dei Minolli e
un ingresso e uscita ed entrata a ponente verso la Fiumara. Tutte le
altre strade e stradine che collegano lungomare Canepa e via
Sampierdarena da progetto avrebbero dovuto essere chiuse e blindate con guard rail. Però, si sarebbe potuto verificare alcune possibilità
tra cui quella di un potenziamento del servizio Amt, oltre al
reperimento di aree parcheggio e alla riduzione dell’isola azzurra di
via Sampierdarena. L’altro problema principale, è che nel progetto non viene previsto il mantenimento della rotonda che porta verso via Sampierdarena e via Molteni,
ma quella rotonda non avrebbe potuto essere eliminata visto
che sopratutto chi viene da ponente deve per esempio accedere
all’ospedale di Villa Scassi non può certo arrivare fino a Di Negro né
utilizzare la piccola uscita di piazza dei Minolli. In ogni caso la rotonda avrebbe dovuto restare fino a che non sarebbero state completate le due sponde del
Polcevera verso la strada Guido Rossa anche
perché Ansaldo fino al suo insediamento nelle aree Ilva avrà necessità
di far passare i mezzi pesanti da lì. Intanto fra poco avrebbe dovrebbe essere assegnato anche il secondo lotto, quello del nodo di San Benigno in capo a società Autostrade con la realizzazione di una nuova rampa di accesso alla sopraelevata e di una rotatoria per separare il traffico portuale da quello cittadino.
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