L'Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova è un gioiello ed una porta di accesso alla nostra bellissima città: occorre fare rete dopo l'iniziale, a luglio del 2015, mancato inserimento dell’Aeroporto tra gli scali di interesse strategico nazionale da parte del Governo Renzi. Certamente, dopo, la "bocciatura" è stata rivista e l'Aeroporto è stato dichiarato dal Senato strategico a livello italiano. La felice conclusione della vicenda non dovrebbe, a mio parere, farci dimenticare il rischio corso di declassamento. E, che a Genova i politici genovesi abbiano, da luglio del 2015 ad oggi, un pò riposato sugli allori dello scampato pericolo e senza un progetto strategico lo provano il calo, a gennaio di quest'anno, nel 2016 dunque, del 17,1% i voli, del 14% i passeggeri e del 9,5 le merci. Lo si legge nelle statistiche più aggiornate di Assareoporti, l’associazione italiana dei gestori degli scali aerei affiliata a Confindustria. Peccato, perché l’aeroporto di Genova potrebbe vantare una strategicità turistica ma soprattutto legata e connessa alla portualità e ad un’economia commerciale marittima fondamentale non solo per la nostra città ma per tutta l'Italia. Certo che con le infrastruttute viarie totalmente insufficienti e un aeroporto che lavora meno di come potrebbe, la nostra città rischia di scivolare ulteriormente nel baratro della crisi. L’aeroporto Colombo deve essere inteso, a mio parere, come la porta attraverso la quale arriva in Genova, il turismo di qualità: la mia idea è quella di valorizzare una così bella struttura in stretta sintonia con il territorio. C’è molto lavoro da fare per sfruttare in pieno tutte le potenzialità che l’aeroporto offre sia in termini di risorse umane che di sinergie tecnico commerciali. Genova, che non ha treni ad alta velocità, non può esimersi dal valorizzare, investire e potenziare l’Aeroporto. Conosco le criticità che esistono in merito, ma sono altrettanto convinto che siano superabili: non ci devono spaventare le eventuali difficoltà di bilancio perché ogni passeggero in più porta ricchezza alla nostra città. Anche perché lemancanze più che economiche sono di gestione, anzi di mentalità. Nell'affermare, ad esempio, che l'aeroporto non lo riesce a valorizzare perché i genovesi viaggiano poco o niente o che il turismo che affluisce nella nostra città sia di nicchia e non di massa. Si tratta di sciocchezze o di leggende metropolitane, prive di qualsiasi fondamento reale. E, per rendersene conto è sufficiente vivere ne mondo reale (interagendo con la gente reale) e non su Marte, come sembra cge vivano parecchi politici genovesi. La realtà è che c'è un maledetto circolo vizioso da trasformarsi in virtuoso. Quello per cui le compagnie aeree (specialmente quelle a basso costo e con voli diretti) non approdano a Genova perché molti dei viaggiatori non partono o non arrivano qui ma se le non ci sono i voli è sicuro che non ci saranno nemmeno i viaggiatori. Va da sé che i genovesi viaggiano come tutti ma se devono acquistare un volo che costa il doppio e sobbarcarsi anche uno o due scali, allora, preferiscono partire (per mete quali, ad esempio, Praga o Madrid) da Bergamo o da Pisa. Sono sicuro, perciò, che con una giusta strategia di valorizzazione si potrebbero spazzzare via certe "leggende" durissime a morire e ottemperare a certe mancanze sia economiche che di mentalità, perché, a parer mio l’aeroporto Cristoforo Colombo non è un’entità, ma è l’identità stessa di Genova che si presenta ai visitatori, ai turisti, agli studenti. Ma, non mi fermo. Perché ciò che scritto dovrebbe essere soltanto l'inizio. e, penso (ovviamente, una volta che il circolo vizioso di cui sopra sia divenuto virtuoso) a prevedere forme di sorveglianza nella zona periferica circostante di Sestri Ponente anche nelle ore serali / notturne con l’eventuale collaborazione delle forze armate; valorizzare le attività commerciali presenti all’interno dell’aerostazione; realizzare impianti ad energie rinnovabili e installare corpi illuminanti a basso consumo al fine di abbattere i costi per l’energia elettrica; potenziare i collegamenti con la città in treno, autobus, taxi e auto a noleggio. Essendo io stesso un viaggiatore a titolo personale è questa l’ottica turistica a cui mi sono ispirato per redigere questo post. Il mio auspicio è che si valorizzino i gioielli della nostra Genova e l’aeroporto,in questa prospettiva, può avere il ruolo da protagonista.
domenica 3 aprile 2016
Aeroporto di Genova: un gioiello da valorizzare
L'Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova è un gioiello ed una porta di accesso alla nostra bellissima città: occorre fare rete dopo l'iniziale, a luglio del 2015, mancato inserimento dell’Aeroporto tra gli scali di interesse strategico nazionale da parte del Governo Renzi. Certamente, dopo, la "bocciatura" è stata rivista e l'Aeroporto è stato dichiarato dal Senato strategico a livello italiano. La felice conclusione della vicenda non dovrebbe, a mio parere, farci dimenticare il rischio corso di declassamento. E, che a Genova i politici genovesi abbiano, da luglio del 2015 ad oggi, un pò riposato sugli allori dello scampato pericolo e senza un progetto strategico lo provano il calo, a gennaio di quest'anno, nel 2016 dunque, del 17,1% i voli, del 14% i passeggeri e del 9,5 le merci. Lo si legge nelle statistiche più aggiornate di Assareoporti, l’associazione italiana dei gestori degli scali aerei affiliata a Confindustria. Peccato, perché l’aeroporto di Genova potrebbe vantare una strategicità turistica ma soprattutto legata e connessa alla portualità e ad un’economia commerciale marittima fondamentale non solo per la nostra città ma per tutta l'Italia. Certo che con le infrastruttute viarie totalmente insufficienti e un aeroporto che lavora meno di come potrebbe, la nostra città rischia di scivolare ulteriormente nel baratro della crisi. L’aeroporto Colombo deve essere inteso, a mio parere, come la porta attraverso la quale arriva in Genova, il turismo di qualità: la mia idea è quella di valorizzare una così bella struttura in stretta sintonia con il territorio. C’è molto lavoro da fare per sfruttare in pieno tutte le potenzialità che l’aeroporto offre sia in termini di risorse umane che di sinergie tecnico commerciali. Genova, che non ha treni ad alta velocità, non può esimersi dal valorizzare, investire e potenziare l’Aeroporto. Conosco le criticità che esistono in merito, ma sono altrettanto convinto che siano superabili: non ci devono spaventare le eventuali difficoltà di bilancio perché ogni passeggero in più porta ricchezza alla nostra città. Anche perché lemancanze più che economiche sono di gestione, anzi di mentalità. Nell'affermare, ad esempio, che l'aeroporto non lo riesce a valorizzare perché i genovesi viaggiano poco o niente o che il turismo che affluisce nella nostra città sia di nicchia e non di massa. Si tratta di sciocchezze o di leggende metropolitane, prive di qualsiasi fondamento reale. E, per rendersene conto è sufficiente vivere ne mondo reale (interagendo con la gente reale) e non su Marte, come sembra cge vivano parecchi politici genovesi. La realtà è che c'è un maledetto circolo vizioso da trasformarsi in virtuoso. Quello per cui le compagnie aeree (specialmente quelle a basso costo e con voli diretti) non approdano a Genova perché molti dei viaggiatori non partono o non arrivano qui ma se le non ci sono i voli è sicuro che non ci saranno nemmeno i viaggiatori. Va da sé che i genovesi viaggiano come tutti ma se devono acquistare un volo che costa il doppio e sobbarcarsi anche uno o due scali, allora, preferiscono partire (per mete quali, ad esempio, Praga o Madrid) da Bergamo o da Pisa. Sono sicuro, perciò, che con una giusta strategia di valorizzazione si potrebbero spazzzare via certe "leggende" durissime a morire e ottemperare a certe mancanze sia economiche che di mentalità, perché, a parer mio l’aeroporto Cristoforo Colombo non è un’entità, ma è l’identità stessa di Genova che si presenta ai visitatori, ai turisti, agli studenti. Ma, non mi fermo. Perché ciò che scritto dovrebbe essere soltanto l'inizio. e, penso (ovviamente, una volta che il circolo vizioso di cui sopra sia divenuto virtuoso) a prevedere forme di sorveglianza nella zona periferica circostante di Sestri Ponente anche nelle ore serali / notturne con l’eventuale collaborazione delle forze armate; valorizzare le attività commerciali presenti all’interno dell’aerostazione; realizzare impianti ad energie rinnovabili e installare corpi illuminanti a basso consumo al fine di abbattere i costi per l’energia elettrica; potenziare i collegamenti con la città in treno, autobus, taxi e auto a noleggio. Essendo io stesso un viaggiatore a titolo personale è questa l’ottica turistica a cui mi sono ispirato per redigere questo post. Il mio auspicio è che si valorizzino i gioielli della nostra Genova e l’aeroporto,in questa prospettiva, può avere il ruolo da protagonista.
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