Oltre cinquecento firme, un'intera frazione di Campomorone, nell'entroterra della Valpolcevera, per chiedere il mantenimento in funzione dell'asilo nido domiciliare “Arcobaleno Magico” di Campora. La struttura, che serve le famiglie con bambini sia di Campomorone che di Ceranesi, si trova in una situazione di debiti e si parla del rischio chiusura, nella stessa struttura di Campora, un ex orfanotrofio passato successivamente alla Provincia di Genova e poi al Comune di Campomorone, oltre all’asilo nido si trovano una scuola materna, una comunità educativa ed una comunità madre-bambino. L’asilo, è nato grazie al Progetto Liguria Famiglie (DGR 930/2003) ha inizialmente usufruito di co-finanziamento regionale poi, dopo il taglio regionale, il contributo è stato garantito dal Distretto Socio Sanitario 10, negli ultimi anni da Campomorone e Ceranesi, fino ad oggi i due Comuni garantivano una quota bambino di 120 Euro al mese (oltre la retta di 395 Euro mensili). La raccolta delle firme è un'iniziativa portata avanti con forza dai genitori dei bambini dell'istituto per indurre l'amministrazione comunale a non ridurre il contributo all'asilo, un'integrazione da 120 a 50 euro mensili, fondamentale per il bilancio dell'“Arcobaleno Magico” ed evitare così di appesantire la situazione economica dell'istituto. Qualità del servizio, attenzione ai bambini e comodità logistiche legate al polo di Campora, sede anche della scuola per l'infanzia e della primaria, tra gli aspetti principali per tutelare l'asilo ed evitare un eventuale accorpamento con l'altro istituto comunale della zona, il “Mela Verde”, il cui esaurimento posti, secondo le risposte del comune ricevute dai genitori, sarebbe considerata come condizione indispensabile per un ulteriore integrazione economica all'“Arcobaleno Magico”. L’amministrazione comunale di Campomorone ha spiegato che, attualmente ci sono ventiquattro posti nell’asilo nido comunale, a cui si aggiungono gli otto del domiciliare “Arcobaleno Magico”, tuttavia, fanno presente le famiglie, sono ben 125 i bambini sotto i tre anni che vivono nei due comuni. Quindi circa un posto ogni quattro bambini, con il rischio concreto di un’ulteriore riduzione. Lo scorso inverno i due nidi erano pieni e con la chiusura dell’Arcobaleno Magico molte famiglie in futuro si vedranno costrette a portare i propri bambini in asili lontani da casa. Un'ipotesi che non piace alle famiglie della frazione di Campora, pronte lunedì a consegnare le firme raccolte al sindaco e a chiedere una soluzione condivisa per far continuare a vivere l'asilo di Campomorone. Al Comune, dicono che non possono "per legge, come Amministrazione comunale, ripianare i debiti di bilancio di un servizio privato". Però, mi chiedo, il Monte dei Paschi di Siena o la Banca Etruria non erano "private"?
sabato 9 aprile 2016
Campomorone, solidarietà ai genitori dei bambini che vogliono difendere l'asilo
Oltre cinquecento firme, un'intera frazione di Campomorone, nell'entroterra della Valpolcevera, per chiedere il mantenimento in funzione dell'asilo nido domiciliare “Arcobaleno Magico” di Campora. La struttura, che serve le famiglie con bambini sia di Campomorone che di Ceranesi, si trova in una situazione di debiti e si parla del rischio chiusura, nella stessa struttura di Campora, un ex orfanotrofio passato successivamente alla Provincia di Genova e poi al Comune di Campomorone, oltre all’asilo nido si trovano una scuola materna, una comunità educativa ed una comunità madre-bambino. L’asilo, è nato grazie al Progetto Liguria Famiglie (DGR 930/2003) ha inizialmente usufruito di co-finanziamento regionale poi, dopo il taglio regionale, il contributo è stato garantito dal Distretto Socio Sanitario 10, negli ultimi anni da Campomorone e Ceranesi, fino ad oggi i due Comuni garantivano una quota bambino di 120 Euro al mese (oltre la retta di 395 Euro mensili). La raccolta delle firme è un'iniziativa portata avanti con forza dai genitori dei bambini dell'istituto per indurre l'amministrazione comunale a non ridurre il contributo all'asilo, un'integrazione da 120 a 50 euro mensili, fondamentale per il bilancio dell'“Arcobaleno Magico” ed evitare così di appesantire la situazione economica dell'istituto. Qualità del servizio, attenzione ai bambini e comodità logistiche legate al polo di Campora, sede anche della scuola per l'infanzia e della primaria, tra gli aspetti principali per tutelare l'asilo ed evitare un eventuale accorpamento con l'altro istituto comunale della zona, il “Mela Verde”, il cui esaurimento posti, secondo le risposte del comune ricevute dai genitori, sarebbe considerata come condizione indispensabile per un ulteriore integrazione economica all'“Arcobaleno Magico”. L’amministrazione comunale di Campomorone ha spiegato che, attualmente ci sono ventiquattro posti nell’asilo nido comunale, a cui si aggiungono gli otto del domiciliare “Arcobaleno Magico”, tuttavia, fanno presente le famiglie, sono ben 125 i bambini sotto i tre anni che vivono nei due comuni. Quindi circa un posto ogni quattro bambini, con il rischio concreto di un’ulteriore riduzione. Lo scorso inverno i due nidi erano pieni e con la chiusura dell’Arcobaleno Magico molte famiglie in futuro si vedranno costrette a portare i propri bambini in asili lontani da casa. Un'ipotesi che non piace alle famiglie della frazione di Campora, pronte lunedì a consegnare le firme raccolte al sindaco e a chiedere una soluzione condivisa per far continuare a vivere l'asilo di Campomorone. Al Comune, dicono che non possono "per legge, come Amministrazione comunale, ripianare i debiti di bilancio di un servizio privato". Però, mi chiedo, il Monte dei Paschi di Siena o la Banca Etruria non erano "private"?
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