L’ex palazzo delle Poste, enorme costruzione tra lo sbocco del tunnel di via Canevari e piazza Raggi, è un monumento al degrado ed all'immobilismo. Negli anni avrebbe dovuto ospitare uffici comunali, poi un poliambulatorio della Asl e infine il centro direzionale di Iren. Nulla di tutto questo. Il palazzo è in stato di abbandono. Utilizzato come rifugio da persone senza fissa dimora, nonostante il Municipio abbia fatto installare, tempo fa, transenne e cancellate per impedire l’accesso. L’atrio, a un anno e mezzo di distanza dalla disastrosa piena del Bisagno, nel 2014, è ancora invaso dal fango e dai detriti. Brutto a vedersi, peggio a sentirsi. I commercianti di Borgo Incrociati si chiedono, già dalla scorsa estate, a chi spetti dare una ripulita. Con il caldo i miasmi dei fanghi e dei rifiuti sono insopportabili, si sentono persino dalla vicina fermata dell’autobus. Si tratta di un problema di igiene pubblica oltre che di sicurezza. Pensiamo che in passato sono stati anche accesi dei fuochi in quell’alloggio di fortuna. Ora, dal primo gennaio del 2014 la proprietà dell’immobile è del gruppo Iren, al 70%. L’ultimo piano è invece di Arte. L’edificio, insieme ad altri due, venne ceduto dal Comune alla società privata nell’ambito dell’operazione di liquidazione di Sportingenova, la partecipata che gestiva gli impianti sportivi. Per fare fronte a un buco di bilancio Tursi mise in vendita parte del patrimonio immobiliare. L’azienda che ha sede a Torino, però, non ha mai potuto ragionare concretamente sull’utilizzo del palazzo. Piazza Raggi è classificata come allagabile. Impossibile realizzarvi degli uffici pubblici. Tuttavia i vincoli sulla zona potrebbero essere allentati quando scatterà il terzo lotto della copertura del Bisagno.Dalla direzione genovese di Iren, ex Mediterranea delle acque, nessuna notizia sull’immediato futuro dell’edificio. Da Torino, però, erano stati inviati alcuni tecnici che hanno svolto un sopralluogo, mesi fa. Ma di grandi pulizie, non se ne parla.E, la pubblica igiene? E, l Asl? E l'Arpal? Silenzio
sabato 16 aprile 2016
Il palazzo ex Poste è un monumento al degrado, tra burocrazia e buchi di bilancio
L’ex palazzo delle Poste, enorme costruzione tra lo sbocco del tunnel di via Canevari e piazza Raggi, è un monumento al degrado ed all'immobilismo. Negli anni avrebbe dovuto ospitare uffici comunali, poi un poliambulatorio della Asl e infine il centro direzionale di Iren. Nulla di tutto questo. Il palazzo è in stato di abbandono. Utilizzato come rifugio da persone senza fissa dimora, nonostante il Municipio abbia fatto installare, tempo fa, transenne e cancellate per impedire l’accesso. L’atrio, a un anno e mezzo di distanza dalla disastrosa piena del Bisagno, nel 2014, è ancora invaso dal fango e dai detriti. Brutto a vedersi, peggio a sentirsi. I commercianti di Borgo Incrociati si chiedono, già dalla scorsa estate, a chi spetti dare una ripulita. Con il caldo i miasmi dei fanghi e dei rifiuti sono insopportabili, si sentono persino dalla vicina fermata dell’autobus. Si tratta di un problema di igiene pubblica oltre che di sicurezza. Pensiamo che in passato sono stati anche accesi dei fuochi in quell’alloggio di fortuna. Ora, dal primo gennaio del 2014 la proprietà dell’immobile è del gruppo Iren, al 70%. L’ultimo piano è invece di Arte. L’edificio, insieme ad altri due, venne ceduto dal Comune alla società privata nell’ambito dell’operazione di liquidazione di Sportingenova, la partecipata che gestiva gli impianti sportivi. Per fare fronte a un buco di bilancio Tursi mise in vendita parte del patrimonio immobiliare. L’azienda che ha sede a Torino, però, non ha mai potuto ragionare concretamente sull’utilizzo del palazzo. Piazza Raggi è classificata come allagabile. Impossibile realizzarvi degli uffici pubblici. Tuttavia i vincoli sulla zona potrebbero essere allentati quando scatterà il terzo lotto della copertura del Bisagno.Dalla direzione genovese di Iren, ex Mediterranea delle acque, nessuna notizia sull’immediato futuro dell’edificio. Da Torino, però, erano stati inviati alcuni tecnici che hanno svolto un sopralluogo, mesi fa. Ma di grandi pulizie, non se ne parla.E, la pubblica igiene? E, l Asl? E l'Arpal? Silenzio
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