Ghost: così si chiamano i sistemi satellitari che hanno permesso alla Polizia Stradale di arrestare otto persone che trafficavano nel mercato nero delle auto. Sono così invisibili e ben nascosti che nessun ladro è mai riuscito a disinnescarli.
Il mercato nero delle auto che viaggia tra l’Italia e l’Africa ha perso otto dei suoi “collaboratori”, finitti in manette la notte di Pasqua, di cui cinque sono giovani africani che stavano nascondendo in un container due Range Rover , del valore di centimila euro a vettura,
pronte per essere smerciate. Il giro d’affari del mercato nero di auto è di quelli voluminosi, infatti nelle tasche dei ricettatori sono stati trovati ben cinquantamila euro e quattromila dollari in contanti, subito sequestrati insieme a una pistola elettrica “teaser” e a un paio di manette. A portare gli agenti della Polstrada a Verona è stata proprio la segnalazione dei sistemi antifurto satellitari installati sui due veicoli rubati. Da li il passo è stato breve: gli uomini della Stradale di Genova, aiutati dai colleghi di Verona si sono appostati fuori da un capannone dove avevano già individuato tre individui dall’aria sospetta a bordo di una Mercedes. La scena era inequivocabile: uno dei tre si è messo alla guida di uno dei suv e, dopo aver applicato una targa falsa svizzera, l’ha condotto in un container dove si trovavano i complici di nazionalità africana pronti a prelevare le auto rubate. Quando anche il secondo suv è stato “taroccato”m applicandogli una targa falsa tedesca, i poliziotti sono entrati in azione, irrompendo nel magazzino. Fuggi fuggi generale e caos non sono serviti a scappare. Tutti sono finiti in manette. Le vetture sequestrate sono una Range Rover Vogue Limited ed un Range Rover Sport. Il loro valore sfiora i centomila euro a vettura. Il materiale trovato e sequestrato non lascia spazio a dubbi: computer, radioline, scanner e addirittura videocamere endoscopiche.
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