Dice che la serata era iniziata come tante altre: «Avevo deciso di uscire con una mia amica e abbiamo raggiunto un locale dei vicoli». E però dopo un giorno e mezzo si è ritrovata al pronto soccorso del Galliera, a raccontare d’essere stata violentata in albergo, dopo che un gruppetto di ragazzi conosciuti durante la serata l’ha trascinata a un festino, in un hotel tre stelle del centro. Sul caso indagano i carabinieri e il sostituto procuratore Paola Crispo, dopo che gli esami eseguiti all’ospedale di Carignano hanno dato una prima conferma degli abusi.
Per ripercorrere la vicenda e i pochi dati utili fin qui raccolti dalle forze dell’ordine, bisogna tornare alla serata di venerdì 25 marzo.
Sara (nome di fantasia), 32 anni, origini francesi e a Genova per
motivi di studio, s’incontra con un’amica sotto la casa dove alloggia
nei caruggi.
«Abbiamo scelto uno dei locali in cui ci rechiamo abitualmente per bere
qualcosa». Lì hanno trovato, per caso secondo il suo racconto, un
gruppetto composto da tre-quattro ragazzi: «Uno se n’è andato quasi
subito, un altro lo conoscevo ed è quello che in qualche modo ha fatto
da tramite, che ci ha presentato agli altri».
La sua amica dopo un’oretta circa si allontana e restano così Sara e altri tre giovani. «Sicuramente abbiamo bevuto
qualche drink: non dovevo guidare e quindi ero piuttosto tranquilla,
sebbene a un certo punto abbia capito che loro avevano idee differenti».
Fra i ragazzi prende corpo l’ipotesi d’imbastire un festino a base di
droga, e glielo dicono più o meno chiaramente: «Ho premesso che li avrei
accompagnati, che avrei magari bevuto ma non ero intenzionata a usare
stupefacenti».
Il seguito della nottata, che ricostruirà più avanti in caserma, è
ripercorso con un certo dettaglio, l’elemento fondamentale agli occhi
di chi indaga: «Ancorché alcuni passaggi debbano essere messi a fuoco -
rimarca un investigatore - è chiaro che la possibilità di ricostruire
percorsi e luoghi frequentati nello spazio di poche ore, ci consentirà
di usare al meglio le registrazioni di alcune telecamere».Si riparte allora dai ragazzi che escono dal locale «e due di loro - ribadisce Sara - si sono messi alla ricerca di cocaina. Alla fine l’hanno comprata da un senegalese. Dopodiché hanno scelto l’albergo». Si tratta di un hotel di buon livello posizionato fra la stazione Principe e la zona di San Luca, sul quale i dettagli devono rimanere al momento generici poiché proprio lì si materializzerà l’epilogo violento della nottata.
Sara lo racconta da cima a fondo: «La camera è stata pagata regolarmente e, una volta dentro, due di quelli che fino a quel momento avrei definito “amici”, si sono fatti di crack. Forse l’avevano comprato insieme alla coca, non so: nel giro di pochi minuti erano così stravolti da doversi buttare sul letto».
di Tommaso Fregatti
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