Una metropolitana leggera, una tramvia, sulla sponda destra del torrente Bisagno: dopo l'idea della cabinovia per "volare" da Molassana a Brignole, uscita l'anno scorso, il Comune di Genova torna a caldeggiare questa soluzione di trasporto durante un dibattito a Palazzo Tursi su esperienze europee di mobilità di superficie, organizzato con AMT. Si tratta dellla Valbisagno genovese, ovvero di un’area con forti criticità legate alla conformazione del territorio ed all’urbanizzazione, che rappresenta 70 km quadrati circa e in cui abitano 135 mila persone (pari al 22 per cento della popolazione genovese). In questa zona, nella valle, tra le 7,30 e le 8,30 di mattina si spostano circa 40 mila persone (36 per cento con mezzi privati e 43,9 per cento con mezzi pubblici). E, il progetto soluzione prevederebbe anche la messa in sicurezza dei due argini del Bisagno per circa due chilometri. Nel corso del dibattito, alcuni degli intervenuti hanno accennato all'introduzione dei pedaggi a seconda dell’area urbana e della fascia oraria, al fatto che i fondi andrebbero gestiti dal Comune ed hanno portato diversi esempi europei come Nizza, Orleans, Valenciennes, Zurigo e Saragoza. Ora, lasciando da parte gli esempi stranieri che riguardano contesti differenti da quello italiano, è verissimo che sia necessario trovare una soluzione definitiva al problema della viabilità in Val Bisagno. E, che tale soluzione sia moderna, ad alta capacità di trasporto, ecologica e silenziosa. Però, visto che soltanto per la progettazione, stando ai calcoli eseguiti nel 2011 dall'allora Giunta Vincenzi, la tramvia costerebbe tre milioni di euro e a genova c'è già una linea metropoliatana attiva non sarebbe mehlio prensare ad un prolungamento, magari di superficie, di quest'ultima? Anche perché la metropolitana genovese è primatista mondiale alla rovescia delle linee metropolitane urbane, per lunghezza (appena 7 chilometri), per orari ridotti (alle ore 21 nei giorni feriali le stazioni chiudono) e per passeggeri trasportati (appena 11 milioni in un anno) e, perciò, sarebbe il caso di partire da un'opera già avviata per migliorare il trasporto pubblico sia nella Valbisagno che nel resto della città.
sabato 16 aprile 2016
Trasporto pubblico, torna l'idea di una tramvia in Valbisagno
Una metropolitana leggera, una tramvia, sulla sponda destra del torrente Bisagno: dopo l'idea della cabinovia per "volare" da Molassana a Brignole, uscita l'anno scorso, il Comune di Genova torna a caldeggiare questa soluzione di trasporto durante un dibattito a Palazzo Tursi su esperienze europee di mobilità di superficie, organizzato con AMT. Si tratta dellla Valbisagno genovese, ovvero di un’area con forti criticità legate alla conformazione del territorio ed all’urbanizzazione, che rappresenta 70 km quadrati circa e in cui abitano 135 mila persone (pari al 22 per cento della popolazione genovese). In questa zona, nella valle, tra le 7,30 e le 8,30 di mattina si spostano circa 40 mila persone (36 per cento con mezzi privati e 43,9 per cento con mezzi pubblici). E, il progetto soluzione prevederebbe anche la messa in sicurezza dei due argini del Bisagno per circa due chilometri. Nel corso del dibattito, alcuni degli intervenuti hanno accennato all'introduzione dei pedaggi a seconda dell’area urbana e della fascia oraria, al fatto che i fondi andrebbero gestiti dal Comune ed hanno portato diversi esempi europei come Nizza, Orleans, Valenciennes, Zurigo e Saragoza. Ora, lasciando da parte gli esempi stranieri che riguardano contesti differenti da quello italiano, è verissimo che sia necessario trovare una soluzione definitiva al problema della viabilità in Val Bisagno. E, che tale soluzione sia moderna, ad alta capacità di trasporto, ecologica e silenziosa. Però, visto che soltanto per la progettazione, stando ai calcoli eseguiti nel 2011 dall'allora Giunta Vincenzi, la tramvia costerebbe tre milioni di euro e a genova c'è già una linea metropoliatana attiva non sarebbe mehlio prensare ad un prolungamento, magari di superficie, di quest'ultima? Anche perché la metropolitana genovese è primatista mondiale alla rovescia delle linee metropolitane urbane, per lunghezza (appena 7 chilometri), per orari ridotti (alle ore 21 nei giorni feriali le stazioni chiudono) e per passeggeri trasportati (appena 11 milioni in un anno) e, perciò, sarebbe il caso di partire da un'opera già avviata per migliorare il trasporto pubblico sia nella Valbisagno che nel resto della città.
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